Consigli per la cura primaverile del giardino:

Con la fine dell’inverno, incominciano i lavori primaverili in giardino. Il graduale innalzarsi delle temperature permette di procedere all’impianto in condizioni ottimali di tutte le piante, realizzare preparazioni e semine.

In maniera più specifica si può intervenire su:

Pulizia generale

È fondamentale approfittare della fine del freddo per rimuovere tutto quello che la stagione autunnale e invernale hanno lasciato: foglie morte, rami secchi – rotti dalle intemperie, materiale organico accumulato da animali o dal vento, può essere fonte di innesco per malattie, ed ospite per parassiti che poi attaccherebbero inesorabilmente le piante.

Alberi ed arbusti

In questo periodo, è possibile la piantagione di tutte le piante, siano esse coltivate in vaso o con pane di terra o ancorché (se ben conservate), quelle a radice nuda.

Nel procedere alla piantagione, è buona pratica effettuare un’ultima pulizia alla parte aerea degli arbusti, togliendo rami secchi, rotti, e/o malformati; ricordando che la potatura ha anche un ruolo nella formazione della futura pianta. Man mano che le temperature, con l’avanzare della stagione, aumentano è importante tenere sotto controllo malattie e parassiti intervenendo eventualmente con prodotti specifici. Da dire che il controllo delle malattie e dei parassiti in giardino, può avvenire con metodologie e prodotti che si rifanno all’agricoltura biologica. L’utilizzo del bacillo turingensis, dei nematodi endoparassiti, delle zeoliti, dei vari ceppi di trichoderma e di micorrize, unitamente a metodi miranti “ all’irrobustimento” delle piante, fanno si che si riesca a gestire il verde senza prodotti di sintesi. Da ricordare anche l’importanza dell’utilizzo di specie di piante adatte ai vari ambienti, il loro posizionamento all’interno del giardino e il loro “grado” di salute all’impianto.

Siepi

Con la fine di marzo le gelate si dovrebbero essere attenuate e ritorni di freddo a parte, entriamo nel periodo ottimale per l’impianto delle siepi sia in vaso che in zolla.

La scelta della specie: diventa fondamentale la corretta scelta della specie, sia in funzione dello scopo prefisso, sia delle manutenzioni a cui si andrà in contro nel futuro. Ne deriva, che in spazi piccoli, contesti urbani etc. è poco razionale piantare piante dal notevole potenziale di crescita.

Altri accorgimenti per avere una crescita ottimale delle piante:

-fondamentale la preparazione delle buche (che debbono essere di buone dimensioni,minimo cm 50 x 50, e sempre almeno 2,5 volte il diametro della zolla), per favorire una buona espansione dell’apparato radicale;

-la cura del drenaggio e “l’interramento” delle piante che deve essere eseguito utilizzandobuona terra di coltivo addizionata a terriccio (25-30%) e stallatico pellettato. Una una concimazione finale post impianto con concime organico-minerale ed una potatura dei rami ( almeno un quarto della lunghezza), favorisce il ricaccio e quindi la densità della futura siepe.

Molto importante, la densità d’impianto: spesso noto che per ottenere il cosidetto “pronto effetto”, piante di notevole vigoria, vengono piantate ad una distanza di 50 cm le une dalle altre; si pensi all’estrema competizione che si creerà tra le medesime ed alla irrisoria quantità di foglie che ongi pianta avrà a disposizione per la fotosintesi.

Rosai

Le nuove aiuole, per la piantagione, vanno vangate in profondità incorporandovi letame maturo o compostato da giardino o altra sostanza organica “matura”.

Ricordiamo che le rose non amano l’eccessiva umidità, quindi al momento dell’impianto conviene tenere il profilo dell’aiuola al di sopra del piano di campagna.

Per la fertilizzazione , consigliamo un buon concime organico-chimico anche con l’aggiunta di solfato potassico in modiche dosi.

Per i roseti esistenti, con le temperature in aumento, specie se persiste un clima piovoso,sarà opportuno controllare le malattie fungine, e più avanti i primi afidi.

Oramai la rose vengono fornite in vaso o contenitore, ma qual ora si procedesse all’impianto di piante a radice nuda, diviene importante la pulizia ed il raccorciamento delle radici principali, e “ l’inzaffardatura “, che consiste nell’immergere le radici (prima della piantumazione), in un composto ottenuto sciogliendo in acqua buona terra di coltivo, e stallatico maturo al 50%, mescolando sino ad ottenere una poltiglia. L’immersione delle radici in questo composto, garantirà che anche la più piccola porzione di apparato radicale entri in contatto con il terreno e sia stimolata a ricacciare.

Prati

E’ il momento adatto per l’impianto dei nuovi tappeti erbosi, il terreno, precedentemente diserbato sarà sottoposto ad un’accurata lavorazione di affinamento-livellamento, per accogliere il seme, la cui dispersione, potrà ( a seconda delle dimensioni), essere effettuata manualmente o con l’ausilio di apposita attrezzatura.

Nella costruzione del tappeto erboso è importante curare lo scasso profondo del terreno, in modo da evitare il ristagno idrico che è una tra le maggiori cause di malattia e diradamento del manto erboso.
Per i nuovi prati seminati in settembre, con l’avanzare della stagione si possono effettuare i primi tagli, regolando il taglio attorno ai 4 cm. Se necessario si possono effettuare rullature rullature per compattare il terreno e favorire la penetrazione in profondità dei sistemi radicali.
Per i “vecchi” prati: arieggiare con apposita macchina che provvede all’asportazione dello strato di ‘feltro’ che è uno strato composto da germogli, radici, residui dei tagli, foglie, e si forma tra la parte verde della chioma e le radici delle graminacee. Tale strato, interrompe il corretto scambio idrico gassoso fra terreno ed atmosfera, modifica profondamente il metabolismo del tappeto erboso.
Ricordiamo che principali danni causati dal feltro sono: Incremento di malattie fungine ed attacco di insetti, perdita di ancoraggio del tappeto erboso, diminuzione della resistenza alle alte e basse temperature. Dopo tale operazione effettuare una concimazione con concime specifico (ternario + microelementi), a lenta cessione.

In fine, se il tappeto erboso risulta diradato, effettuare una trasemina ed in fine distribuire terriccio specifico (con buon contenuto di sabbia silicea).

Fiorite

Si proceda alla preparazione delle aiuole per le stagionali fiorite, lavorando in profondità il terreno precedentemente diserbato, si incorpori terricciato vegetale e stallatico pellettato in ragione di un paio di kg/mq, avendo l’accortezza che le aiuole risultino leggermente più alte rispetto al terreno circostante in modo che le piante future non soffrano per la presenza di parassiti e malattie favorite da ristagno idrico.

Considerando che in marzo, al nord, si possono ancora bruschi abbassamenti di temperatura, si proceda con l’impianto delle pianticelle, prevedendo di ripararle se necessario con la stesura di tessuto-non tessuto.

Impianti

Eseguite un attento controllo degli impianti di irrigazione con verifica delle perdite, della funzionalità degli irrigatori e della distribuzione dell’acqua. Una verifica anche all’impianto di illuminazione del giardino, per evitare che si rilevino mal funzionamenti da sistemare quando la vegetazione delle piante è formata.

Note: In questo breve riassunto si sono evidenziate le problematiche principali, ma si ricordi che ogni situazione può rappresentare un caso a sé stante e l’aiuto di un tecnico può essere fondamentale per evitare qualsiasi tipo di problema; nel caso di dubbio, non esiste a contattarci, Vi risponderemo a titolo gratuito.